Più che di un adeguamento, lo si può definire una vera e propria stangata tariffaria, decretando un incremento del 9%.

“Se proprio si doveva fare un adeguamento delle tariffe dell’acqua, visto che il precedente ritocco risale al 2014, si doveva tenere conto della sommatoria del tasso di inflazione degli ultimi 4 anni” sottolinea Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo “ne sarebbe scaturito un adeguamento sicuramente inferiore al 9%”.

“Le autorità, purtroppo nessuna esclusa, piuttosto che tutelare i cittadini sembrano dare  l’idea di voler tutelare le aziende, stravolgendo quelle che dovrebbero essere le prerogative per le quali sono state istituite. L’Arera e le ATI,  prima di imporre salati adeguamenti tariffari” continua Vizzini “hanno controllato se le aziende distributrici hanno adeguato la loro carta dei servizi in merito all’aggiornamento dei depositi cauzionali? A noi non risulta”.

Palermo, 29 giugno 2018